Consigli sulla messa a dimora e preparazione terreno

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Oggi vi forniremo una serie di suggerimenti per la preparazione del suolo e la messa a dimora.

Pianificare attentamente il momento ideale per la semina è cruciale per ottenere un giardino rigoglioso, ma non è l’unico fattore da considerare. I prati richiedono una preparazione accurata durante la semina per diventare robusti e performanti una volta terminato il periodo di crescita e radicamento.

Ecco una serie di suggerimenti per seminare e preparare il terreno per bene.

La preparazione del suolo: la scelta del momento giusto

Una delle decisioni più cruciali quando si intende piantare un nuovo prato è la scelta del momento opportuno. Le stagioni più adatte sono quelle con un clima moderato, evitando sia periodi troppo caldi che troppo freddi, e preferendo quelli con abbondanti precipitazioni per ridurre la necessità di irrigazione. Anche le piante a basso consumo d’acqua, nel loro primo anno, richiedono un po’ di irrigazione in più per crescere vigorose e diventare autosufficienti, richiedendo meno acqua una volta raggiunta la maturità. Pertanto, le stagioni ideali per la semina sono la primavera e l’autunno, due periodi generalmente miti, ciascuno con i suoi vantaggi: la primavera è più calda e soleggiata, mentre l’autunno è più piovoso.

Una volta identificato il periodo adeguato alla semina del nuovo prato, la scelta delle varietà è fondamentale. Le piante a basso consumo d’acqua in generale consentono notevoli risparmi sia in termini di irrigazione che di manutenzione. Tuttavia, non tutte le piante sono uguali. Oltre all’aspetto estetico, che può portare a preferire i fiori gialli dell’Achillea tomentosa o quelli viola della Verbena hybrida, o ad ammirare i tappeti verdi di Zosya tenuifolia o la versatilità della Lippia nodiflora, vi sono altri fattori da considerare.

In primo luogo, è importante valutare le caratteristiche del terreno e il clima in cui crescerà il giardino. Le temperature invernali della zona sono un elemento chiave nella scelta di piante resistenti al freddo. Anche la presenza di salinità nel terreno può influire sulla scelta, poiché alcune piante sono più adatte a sopportarla mentre altre no.

In sintesi, è essenziale considerare le condizioni del terreno, il clima locale, le precipitazioni e le temperature, tutti fattori cruciali nella scelta della varietà adatta.

Solo dopo aver ponderato questi aspetti e circoscritto le opzioni alle piante più adatte all’ambiente, è opportuno considerare le esigenze del proprietario del giardino e dell’addetto alla manutenzione. Il tempo disponibile per il giardino è sicuramente un elemento determinante nella scelta tra varietà a bassa o alta manutenzione. La presenza di animali domestici o la necessità di un prato carrabile possono indirizzare verso varietà più resistenti al calpestio ad esempio.

La selezione del prato ideale dipende da numerosi fattori, pertanto consigliamo di consultare i nostri consulenti, che considereranno tutte le caratteristiche delle piante a basso consumo d’acqua per aiutare anche i principianti a fare la scelta migliore.

Un ulteriore fattore fondamentale per il benessere del giardino è tener conto della biodiversità. Nel processo di selezione delle varietà di prato, è importante tenere presente che un prato misto è più resiliente e sano di uno composto da una sola varietà. Pertanto, è essenziale studiare le combinazioni più adatte alle proprie esigenze. Tuttavia, le caratteristiche su carta non sono sempre sufficienti per prevedere il successo del giardino.

Il nostro consiglio principale è di condurre test su piccole aree del giardino con diverse specie di piante. Solo così sarà possibile ottenere risultati affidabili e scegliere la combinazione ideale di piante.

La preparazione del suolo

Il periodo che precede le stagioni più adatte per la semina è anche il momento di occuparsi della preparazione del terreno. In questo modo, quando le piantine saranno pronte per essere inserite nel giardino, troveranno il terreno adatto alle loro caratteristiche.

La lavorazione approfondita del terreno riveste una notevole importanza per il successo di un prato a basso fabbisogno idrico.

Solamente mediante un’approfondita lavorazione del suolo sarà possibile consentire alle piante di estendere le radici in profondità per accedere alle riserve d’acqua. Il terreno deve essere reso soffice e uniforme, seguendo le stesse procedure di preparazione tipiche di un prato tradizionale, che comprendono la fresatura e la rimozione delle piante infestanti. In situazioni in cui il terreno sia carente o presenti argille chiare, è consigliabile aggiungere uno strato di nuova terra di almeno 3 o 4 cm. La nuova terra raccomandata dovrebbe essere preferibilmente di tipo sabbioso.

Talvolta la “falsa semina” rappresenta una strategia volta a prevenire la proliferazione di erbe infestanti prima della semina effettiva del prato. Si tratta di un approccio naturale al diserbo che coinvolge il dissodamento e l’irrigazione del terreno senza procedere con la vera semina. Questa tattica preventiva stimola la crescita delle erbe infestanti e permette di eliminarle prima di procedere con la preparazione e la coltivazione effettiva del terreno. Si tratta di un metodo eccellente per sbarazzarsi delle infestanti senza ricorrere a diserbanti chimici, mantenendo un approccio il più possibile naturale.

Una volta che il terreno è stato preparato in modo appropriato, è possibile procedere con la messa a dimora delle piante. Di solito, si opta per la piantumazione di 8-15 piante per metro quadrato, poiché le varietà tappezzanti possono ricoprire l’intera area desiderata in meno di un anno, soprattutto se piantate in primavera, dove ci vogliono circa 4-5 mesi. Dopo la piantumazione, è importante eseguire una prima irrigazione generosa. Le successive annaffiature dovrebbero essere più moderate, ma comunque abbondanti, quando il terreno è completamente asciutto anche a livello profondo. Di solito, questa condizione si verifica ogni 15 giorni nelle prime fasi di vita del nuovo prato.

Questa pratica continua fino a quando il prato si è stabilizzato completamente, e in seguito sono necessarie solo poche irrigazioni all’anno per sostenere le piante durante i periodi di caldo e siccità.

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