LA CALIBRAZIONE DEL CARRELLINO Parte I Cominciamo dal modello più semplice, il cosiddetto carrellino “a caduta”. Impiegato sia per la semina che per la concimazione, qui
il seme (o il concime), immesso nella tramoggia, viene rilasciato per semplice caduta sul terreno. Il processo di calibrazione ha inizio a partire dalla quantità del materiale (g/mq), sia
esso seme o concime, che si intende distribuire sul tappeto erboso e consiste in una serie di prove “in bianco” su una superficie di area nota. 1. Si seleziona il grado di apertura (di
caduta) della tramoggia (più alto/a è il numero/la lettera di settaggio, maggiore è la quantità del materiale distribuito), partendo da un valore intermedio della scala; 2. Si effettua un passaggio sopra un telo di plastica precedentemente ritagliato a misura (ovvero di area nota); 3. Si raccoglie il seme (o il concime) distribuito, lo si pesa e lo si rapporta all’area del
telo. Si ripete quindi l’operazione, aumentando o diminuendo il grado di apertura della tramoggia, fino a raggiungere la suddetta quantità di materiale desiderata. Si regola infine
l’apertura del carrellino a metà del valore così ricavato e si esegue la semina (o la concimazione) vera e propria attraverso un doppio passaggio incrociato sopra la superficie per garantire la massima uniformità di distribuzione.
LA MANUTENZIONE DEL PRATO MESE PER MESE – MARZO

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