Il prato rustico

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Un prato sempre verde e rigoglioso è il desiderio di tutti coloro che hanno a disposizione un po’ di spazio esterno intorno casa, ma ottenere questo risultato non è sempre facile.

Per un prato compatto e uniforme c’è bisogno di molto lavoro, il prato rustico è sicuramente una buona alternativa al prato inglese, che richiede molta più attenzione sia durante la fase di crescita che nella successiva cura.

Quest’ultimo non sopporta particolarmente i climi caldi, mentre il prato rustico si adatta perfettamente a quello mediterraneo, ed è composto in gran parte da gramigna o gramignone, entrambi con un’ottima resistenza al caldo e all’umidità.

Il tappeto erboso rustico ha un aspetto verde e omogeneo ma, a differenza del prato inglese, ha il vantaggio di richiedere meno impegno in termini di manutenzione.

L’erba che lo compone è molto più robusta e ha radici profonde; questo tipo di prato è ideale anche per quei terreni in cui scarseggiano le sostanze nutritive.

Prato rustico semina

Come prima cosa bisogna procurarsi delle sementi per prato rustico, se si decide di procedere con la semina di gramigna, il periodo migliore dipende dalla temperatura del terreno che, non dovrebbe essere inferiore ai 10 gradi.

Le stagioni perfette per seminare il prato rustico sono la primavera, nei mesi di maggio e giugno, e l’autunno.

È importante fare attenzione gelate tardive che possono impattare negativamente sulla semina e la crescita del prato.

In base al clima presente nelle regioni italiane, è possibile procedere alla semina prato rustico anche durante i mesi estivi.

Cosa fare prima della semina

Prima di ogni semina del prato, bisogna preparare il terreno. La terra deve essere soffice e ricca di sostanza nutritive, condizioni indispensabili affinché possa nascere un manto erboso sano e forte.

L’operazione primaria da compiere è quella di pulire il terreno da eventuali infestanti, ci si potrebbe ritrovare a dover utilizzare diserbanti e prodotti specifici per ottimizzare il risultato.

Successivamente, bisogna lavorare il terreno aiutandosi con una zappa o motozappa e poi, procedere alla concimazione. Inoltre, potrebbe essere necessario aggiustare la composizione del terreno, se è troppo argilloso, si può aggiungere torba o sabbia.

Il terreno va amalgamato al concime, aiutandosi con la zappa, poi, con un rastrello si procede alla livellatura, eliminando gli avvallamenti. Quest’ultimi possono provocare ristagni d’acqua ed essere dannoso per il manto erboso del prato rustico.

Per completare la lavorazione del terreno, bisogna fare la rullatura, o a mano o tramite l’utilizzo di un piccolo trattore tagliaerba.

Semina del prato rustico: come fare

Al momento della semina, è possibile utilizzare un miscuglio per prato rustico composto da semi specifici, per lo più a base di gramigna.

I semi per prato rustico vanno cosparsi in modo omogeneo, facendo attenzione a non saltare nessuna zona, infine, bisogna rastrellare per interrare a fondo i semi.

Successivamente alla semina, bisogna mantenere umido il terreno annaffiandolo in profondità. L’annaffiatura va fatta ogni giorno durante il periodo estivo per 3 settimane, periodo in cui si assisterà alla germinazione.

Se il clima non è troppo caldo e secco, le irrigazioni potranno anche essere effettuate a distanza di 2/3 giorni.

Dopo la germinazione, bisogna attendere che i fili d’erba raggiungano i 10 centimetri di altezza, misura dalla quale si potrà procedere al primo taglio.

Se si vuole realizzare un tappeto erboso rustico utilizzando il gramignone, non bisogna effettuare la semina, ma vanno applicate al terreno direttamente le piccole piantine già radicate e germinate.

È consigliato disporre 5/6 piantine per metro quadro di terreno, il loro sviluppo successivo permetterà di coprire il resto della superficie.

La singola piantina può essere messa a dimora utilizzando un piantatoio manuale con il quale fare il buco nel terreno.

Le annaffiature devono essere più frequenti durante il periodo estivo, è comunque necessario regolarsi sempre in base al clima stagionale.

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